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Cos'è un fondo?

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I fondi comuni sono strumenti di investimento gestiti da società specializzate che si occupano di unire il capitale di più risparmiatori investendoli, come un unico patrimonio, in attività finanziarie. 

Più semplicemente possiamo dire che un fondo comune di investimento è uno strumento paragonabile a un grande salvadanaio dove le risorse di risparmiatori grandi e piccoli confluiscono. I fondi comuni di investimento erano, prima dell’arrivo del FinTech, l’unica soluzione che i piccoli risparmiatori avevano per accedere a un portafoglio diversificato gestito da professionisti.

Quali sono i vantaggi dell’investire in fondi comuni di investimento?

Uno dei principali vantaggi dello scegliere di investire in fondi è sicuramente la a diversificazione degli investimenti, che non sarebbe altrimenti accessibile con piccole cifre.
Un altro vantaggi dell’investimento in fondi è la sicurezza: i titoli del fondo vengono custoditi da una banca depositaria che ha anche lo scopo di controllare la legittimità e la correttezza delle attività svolte. Inoltre nel caso di fallimento di una società di investimento, a differenza di ciò che succede in banca, i soldi dei fondi comuni rimangono sempre disponibili ai loro proprietari: gli investitori.

Tipologie di fondi comuni di investimento

Esistono diverse tipologie di fondi, ma ve ne sono alcune che sono più note e più frequenti di altre, ovvero:

  • fondi azionari: investono prevalentemente in azioni, per questo motivo sono adatti a risparmiatori che desiderano una crescita del proprio patrimonio, con un orizzonte temporale superiore ai 5 anni e disposti ad assumersi un rischio elevato (volatilità).
  • Fondi obbligazionari: investono prevalentemente in obbligazioni e titoli di stato. Sono fondi adatti al risparmiatore che desidera un reddito stabile, con un orizzonte temporale inferiore ai 3 anni e sceglie di assumersi un rischio basso.
  • Fondi bilanciati: sono fondi che puntano ad avere un rischio intermedio tra i precedenti due fondi, azionari e obbligazionari. I fondi bilanciati bilanciano, appunto, le diverse forme di investimento. Adatti al risparmiatore che desidera una crescita moderata del patrimonio, associata ad un orizzonte temporale e  un livello di rischio medio.

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Quanto costa investire in un fondo comune di investimento

È importante fare sempre attenzione ai costi che l’investimento in fondi porta con sé.
La voce spese correnti, che sostituisce il TER nella documentazione ufficiale sui fondi, fornisce un’indicazione delle spese da sostenere, che molto spesso sono eccessive, comprese quelle di molti grandi operatori italiani del risparmio gestito.

Ma quali sono le principali voci di costo che l’investitore in fondi deve verificare?

  • Commissioni di ingresso e uscita: le prime si pagano al momento del primo versamento e vengono calcolate in percentuale sul capitale investito. Le seconde vengono addebitate al momento del riscatto. Non tutti i fondi presentano queste commissioni, ci sono infatti i cosiddetti no loans che non prevedono alcun costo per ingresso o uscita.
  • Commissioni di performance: trattenute dal gestore in caso di performance superiore a un benchmark stabilito. Le commissioni di performance sono considerate una sorta di ricompensa al gestore per aver fatto bene il proprio lavoro.
  • Commissioni di gestione: sono le commissioni applicate a titolo di compenso per l’attività di gestione del fondo. Tale percentuale viene trattenuta dalla società di gestione.

Quanto costa investire con Euclidea?

Innanzi tutto sfatiamo un falso mito: la realtà confermata da centinaia di ricerche è che nel mondo degli investimenti i prodotti meno costosi sono quelli che performano meglio.
Detto questo, le voci di costo sopracitate non valgono sempre e per tutti i fondi, si può scegliere di risparmiare e, anzi, si deve.

Euclidea, con l’utilizzo del web, può offrire una gestione personalizzata anche con soglie di investimento basse ed è quindi un'ottima alternativa all’investimento diretto in un fondo.
Inoltre, per quanto riguarda i costi,  non sono  presenti commissioni di entrata e di uscita come non sono previste commissioni di performance (cui ognuno di noi dovrebbe fare attenzione).
Le commissioni di gestione sono invece circa il 50% più basse rispetto alle gestioni patrimoniali tradizionali, questo sempre grazie alla presenza del web che permette di saltare i canali distributivi tradizionali (e i loro conflitti di interesse!).

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