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Le commissioni di performance sono davvero una buona idea?

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Le commissioni di performance sono anche dette commissioni di incentivo, di overperformance o di sovrarendimento e vengono talvolta applicate a fondi e gestioni patrimoniali.

Le commissioni di performance rappresentano l’esempio più chiaro di commissioni poco trasparenti introdotte dalle società di gestione e uno dei costi potenzialmente più impattanti sui rendimenti degli investitori.

Cosa sono le commissioni di performance

Le commissioni di performance hanno, in linea di principio, una funzionalità per quanto riguarda alcuni prodotti finanziari, ma per altri, come ad esempio i prodotti a benchmark, non ne hanno alcuna e, nonostante questo, rimangono comunque una pratica diffusa. In teoria, le commissioni di performance, dovrebbero creare un virtuoso allineamento di interesse tra investitore e gestore; questo soprattutto se la commissione viene inserita a fronte di una diminuzione di altri costi, come ad esempio della commissione di gestione rispetto alla media di mercato. Un gestore particolarmente fiducioso nelle proprie capacità potrebbe infatti fare la seguente proposta ai propri clienti:

La commissione di gestione “giusta” per il mio tipo di attività sarebbe pari al 1.5%. Offro invece uno sconto se i clienti mi riconoscono una commissione di performance; invece di pagare l’ 1.5%, mi riconosceranno l’ 1% più il 10% dei profitti, se sarò in grado di generarli.

È innegabile, questa proposta appare decisamente allentate, ma per valutare la proposta commissionale si dovrebbero valutare tutti i costi che gravano  sul cliente e comprendere bene cosa si cela dietro l’offerta.

Perché è importante conoscere le commissioni di performance

È importante conoscere le commissioni di performance perché, come tutti i costi, hanno un impatto negativo sul risultato netto dell’investimento.

Come anticipato, le commissioni di performance nascono con l’idea di premiare il gestore se fa un “buon lavoro”, vale a dire se produce al risparmiatore rendimenti positivi. Va da sé che, come precedentemente accennato, richiedere una commissione di performance per battere un benchmark significherebbe elargire un premio al gestore per “aver fatto bene il proprio lavoro”; premio che, a rifletterci bene, non ha  alcun senso. 

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Per quanto riguarda invece i prodotti a ritorno assoluto,  il  premio al gestore consiste normalmente in una percentuale di quanto l’obiettivo viene superato: obiettivo che può essere zero o un cosiddetto hurdle rate (obiettivo ad esempio 2%).

Proviamo a fare un esempio: se la commissione di performance è del 10% e il rendimento è stato superiore all’obiettivo del 15%, al cliente verrà riconosciuto un rendimento netto del 13.5% mentre al gestore andrà l’1.5%. Se il rendimento è stato invece inferiore al benchmark, il gestore, semplicemente, non verrà premiato.

Le commissioni di performance tutelano veramente gli interessi di chi sta investendo?

Nonostante l’intenzione sia di allineare gli interessi del gestore a quelli dell’investitore, nella realtà ci sono diversi aspetti tecnici, sconosciuti ai più, per cui l’allineamento di interesse tra cliente e gestore viene a cadere, ovvero:

  • Diverso orizzonte temporale dell’investimento, si verifica quando l’orizzonte temporale entro il quale vengono valutate le performance dell’investimento rispetto al benchmark prestabilito del cliente è diverso da quello del gestore, cosa che capita quasi sempre
  • Parametro di riferimento, sono tanti gli esempi di benchmark costruiti apposta per essere battuti agevolmente, del resto, sono le società di gestione stesse che li decidono
  • Comportamenti distorti del gestore, i meccanismi sopra descritti possono indurre il gestore a tenere comportamenti distorsivi, del tutto disallineati all’interesse del risparmiatore, pur di registrare la propria performance.

Nella valutazione di un fondo o di una gestione patrimoniale in cui sia presente una commissione di performance, è necessario porre grande attenzione alle modalità con cui essa viene calcolata e prelevata al fine di tutelare il proprio investimento e i propri risparmi.

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