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È il momento giusto per investire?

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La borsa crolla, aumenta il rischio Italia,  è il momento giusto per acquistare o vendere?

Molti investitori si pongono questa domanda, ma c’è una risposta corretta?
Prima di capire se vi sia o meno un indicazione possibile per soddisfare questa esigenza, è importante capire con quali occhiali stiamo guardando all’investimento. Stiamo guardando all’investimento con l’ottica del professionista, che segue i mercati ogni giorno, o con l’ottica dell’investitore?
Questo è un elemento importante su cui riflettere poiché il punto di vista del risparmiatore è diverso e non deve sostituirsi a quello del professionista che segue i mercati come lavoro.

Importante definire l’obiettivo

Il momento giusto per investire, infatti, interessa il professionista e meno il risparmiatore in prima persona.
Per il risparmiatore è invece importante focalizzarsi su un altro aspetto decisamente molto rilevante per lui e per il suo investimento: l’obiettivo principale del suo investimento. Identificare il proprio obiettivo significa infatti avere in mente, di conseguenza, l’orizzonte temporale del proprio investimento.

Ad esempio, se l’obiettivo che mi prefiggo è quello di mettere da parte i soldi per gli studi universitari dei figli appena nati, il mio orizzonte temporale sarà di lungo termine, 20 anni probabilmente.
Se, invece, il mio obiettivo è quello di acquistare una casa e voglio quindi risparmiare per poter fornire un anticipo, l’orizzonte temporale sarà più breve, magari 5 o 6 anni.

Una volta chiarito questo punto non è compito del risparmiatore decidere, ad esempio, se acquistare oggi o domani azioni o obbligazioni, ma del gestore professionista a cui lui stesso affida il proprio capitale.

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Il cliente cosa deve fare?

Al cliente il compito più arduo: non lasciarsi spaventare da crolli, elezioni o dazi doganali del presidente di turno.
Le oscillazioni di mercato sono del tutto normali e, se ci pensiamo bene, ne siamo già consapevoli. Non sarebbe strana, per non dire utopica, una situazione in cui dal momento in cui investiamo, si registrano solo rendimenti positivi? Certo, chi non lo vorrebbe, ma nella realtà dei fatti, nessuno se lo aspetta.

Il momento giusto (non) esiste

Quindi, c’è un momento giusto per investire? Il momento giusto non esiste.
La cosa migliore è darsi un orizzonte temporale più lungo per creare il proprio investimento.
Se si preferisce non investire tutto in un unico e solo momento, la soluzione ideale è quella di dilazionare l’investimento in due o più tranche.
Se ho, ad esempio, 150mila euro da investire, potrei decidere di destinare una prima somma di 40mila, una seconda di 60 e una terza ed ultima con i restanti 50mila.
Una buona soluzione che ha senso considerare anche per evitare di lasciare i soldi sul conto corrente che, come sappiamo, comporterebbe diversi rischi del tutto inutili.

Una filosofia di investimento, questa, che ci riporta ad altre soluzioni esistenti, come ad esempio il PAC, il Piano di Accumulo del Capitale: una forma di accantonamento che permette di creare l’investimento versando una somma scelta da noi con la cadenza temporale che si preferisce.  

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