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Il ribilanciamento dei portafogli - Febbraio 2022

La pandemia non ha ancora fatto in tempo ad uscire di scena che un altro sciagurato evento ne prende il centro: l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

La tensione è salita notevolmente sui mercati nonostante la capitalizzazione della Russia non rappresenti molto di più dello 0,3% del mercato azionario mondiale.

 

Il vero problema è che si tratta di un paese estremamente ricco di materie prime legate alla produzione energetica, in particolare gas naturale e petrolio, che vengono esportati prevalentemente nei paesi europei che non sono autosufficienti dal punto di vista energetico.

 

Le 10 società Oil&Gas più importanti al mondo

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Fonte: Visual Capitalist

 

La tensione si è quindi velocemente riversata sulle commodities e poi sui mercati azionari. Si stima che il mercato russo abbia perso il 50%, dall’inizio del conflitto: ne diamo una stima in quanto dall’inizio di questa settimana le contrattazioni sono state sospese.

 

Un altro aspetto che va contestualizzato è l’importanza della Russia nel commercio mondiale . Se si esclude il settore energetico la Russia è un player piuttosto marginale, che intrattiene relazioni prevalentemente con gli stati vicini e non ha neanche lontanamente l’importanza della Cina.

 

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Fonte: Visual Capitalist

 

La situazione di isolamento negli interscambi commerciali della Russia nei confronti degli altri paesi è andata crescendo negli ultimi decenni e fa sì che il paese abbia un peso a livello internazionale ormai quasi esclusivamente nel settore energetico.

 

Uno degli effetti netti della crisi, a nostro parere, sarà un’ulteriore accelerazione (già iniziata con il Coronavirus) della transizione verso le fonti di energia rinnovabili, che potranno contribuire a diminuire la dipendenza di alcuni paesi dalle importazioni.

 

È da sottolineare che le energie rinnovabili hanno già intrapreso un sentiero di crescita che vede la Cina come chiaro leader mondiale.

 

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Fonte: Visual Capitalist

 

Ribilanciamento di Portafoglio

 

La situazione del portafoglio riguardo alla Russia non richiede particolari modifiche dato che le esposizioni sono molto limitate.

 

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Bisognerà invece monitorare attentamente gli effetti di sponda. Nel frattempo, abbiamo aggiustato le esposizioni bond includendo un fondo sui governativi cinesi (la politica monetaria della Cina sta diventando più espansiva) e sostituendo un fondo short-term con una alternativa più efficiente (M&G).

Abbiamo inoltre inserito un index fund di small cap globali che sono rimaste piuttosto indietro negli ultimi anni di buona performance generale. La posizione complessiva rimane in sovrappeso sull’azionario.