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Facciamo un confronto… Sì, ma nel modo giusto!

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Un investitore si trova spesso a farsi delle domande: ‘Come faccio a scegliere l’investimento migliore?’ ‘Avrò fatto una buona scelta investendo in quello strumento?’ ‘E se mi fossi sbagliato ed è l’altro strumento ad essere migliore di quello che ho sottoscritto?’

Questi quesiti portano inevitabilmente a fare dei paragoni un po' per capire ed un po' per rassicurarsi delle scelte fatte. Il problema nasce se tali paragoni vengono fatti con parametri differenti che in realtà non portano affatto ad un vero confronto.

 

Cosa bisogna prendere in considerazione per riuscire a fare un confronto omogeneo?

I parametri da considerare sono diversi, possiamo individuarne per semplicità 3:

  • Strumenti con equivalenti caratteristiche;
  • Orizzonte temporale;
  • Rendimenti calcolati con la stessa metodologia.

Partiamo del primo punto, quando si fa un confronto è necessario individuare strumenti di pari natura. Facciamo degli esempi: se confronto un fondo obbligazionario con uno azionario ovviamente nonostante stia confrontando la stessa categoria di strumento (i fondi), questi strumenti hanno caratteristiche e rischi molto differenti; tale confronto quindi porterebbe sicuramente a delle conclusioni sbagliate. Un altro esempio è confrontare l’andamento di un investimento in amministrato con un investimento in gestione. L’investimento in amministrato (che sia gestito da un consulente o tramite il fai da te) spesso viene utilizzato per fare trading quindi le scelte dietro questo investimento sono spesso di breve periodo. Questo vuol dire che l’investitore cerca di catturare le inefficienze del mercato di breve durata e di generare rendimenti immediati (sempre che ciò sia possibile). Diversamente l’investimento in gestione è un investimento di lungo periodo. Qui l’obiettivo del gestore non è quello di catturare le inefficienze momentanee del mercato ma quello di avere una strategia che permetta di generare un rendimento positivo individuando i mercati (e gli strumenti) più promettenti e di contenere le perdite in caso di cattivo andamento dei mercati.

Per quanto riguarda il secondo punto, l’orizzonte temporale, sembra banale ma è importante definire una data di inizio ed una data di fine dell’analisi ad esempio non posso confrontare il rendimento di un fondo a 10 anni con il rendimento di un fondo a 5 anni. Oppure confrontare il rendimento di una gestione partita nell’aprile 2016 con una gestione partita a gennaio 2018.

Quest’ultimo esempio mi porta al terzo punto, forse il più complicato da spiegare. Infatti i rendimenti non sono calcolati sempre con lo stesso metodo matematico, è importante capire prima di fare un confronto che tipo di rendimento sto guardando. Per tutti gli strumenti è possibile calcolare un rendimento Money Weighted (MWRR) e uno Time Weighted (TWRR).

Prendiamo le due definizioni da Borsa Italiana:

MWRR = Rendimento effettivo di un portafoglio calcolato tenendo conto delle decisioni di conferimento/riscatto del cliente effettuate nell'arco di un dato periodo.

TWRR = Rendimento di un portafoglio di investimento calcolato sterilizzando l’effetto distorsivo dei flussi di investimento (conferimenti) e disinvestimento (riscatti).

Da queste definizioni la differenza non è molto chiara, possiamo dire in maniera semplicistica che il rendimento MWRR tiene conto di tutti i flussi di cassa, quindi di tutti i versamenti e i prelievi effettuati nel periodo ponderati per il tempo (questo vuol dire che se investo 100 € nel 2016 e nel 2017 verso altri 50€ nel calcolo del rendimento devo tenere presente che i 50€ aggiuntivi contribuiscono alla performance per un periodo di tempo minore rispetto a quando è partito l’investimento, quindi devo calcolare un controvalore medio investito del periodo, in termini bancari una giacenza media), mentre il TWRR misura l’andamento dell’investimento non facendo differenza se il mio investimento è partito nel 2016 e poi ho versato nel 2017 altri risparmi, in questo caso faccio una semplice somma di quello che ho versato al netto di prelievi fatti non facendo alcuna ponderazione temporale.

Il motivo di questa diversità di calcolo è che mentre con il MWRR calcolo il rendimento effettivo per l’investitore tenendo conto della movimentazione di liquidità effettuata dallo stesso nel periodo, con il TWRR calcolo il rendimento ‘del gestore’, valuto quindi la bravura del gestore depurando la crescita del portafoglio dall’effetto del comportamento dell’investitore (entrata e uscita dai mercati in momenti diversi).

Per concludere, il rendimento MWRR viene utilizzato per rendicontare la crescita del portafoglio all’investitore, il rendimento TWRR viene utilizzato per valutare il gestore sulle scelte di asset allocation e selezione degli strumenti che compongono il portafoglio o il fondo. Infatti, la performance Time Weighted è la misura ufficiale utilizzata nelle linee guida GIPS (Global Investment Performance Standards) per il calcolo del rendimento nei fondi comuni d'investimento.

Detto questo, buon confronto a tutti!

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