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MiFID2, non solo teoria: ecco le 3 domande da fare alla tua banca

MiFID2 è ormai sulla bocca di tutti, ma sai di cosa si tratta? Se pensi che l’argomento non faccia per te, fermati un momento.

È possibile che qualcuno ne abbia sentito parlare, ma non abbia capito esattamente se lo riguardi, in che modo, o se sia solo una moda del momento. Ecco, chiariamo subito un aspetto: la MiFID2 riguarda tutti noi. Banche, gestori, promotori, consulenti, ma soprattutto, la MiFID2 dovrebbe essere conosciuta dai risparmiatori. Il rischio di ridurre l’entrata in vigore della MiFID2 a un qualcosa che riguarda e di cui si discute, solo tra addetti ai lavori, è alto, ma questo non deve limitarci nell’esplorazione di questa nuova normativa che nasce, invece, proprio per tutelare l’investitore.

 

L’obiettivo è la trasparenza

Questa normativa esiste al fine di tutelare il risparmiatore e si basa su due principi fondamentali: la trasparenza e la consapevolezza. Rendere trasparenti e chiare, al risparmiatore, le informazioni in merito ai propri investimenti, al fine di renderlo il più consapevole possibile rispetto alle spese che sostiene e alle proposte di investimento che gli vengono sottoposte.

 

MIFID2, diritti e doveri

Come cliente di una banca (o di un consulente), ad esempio, a cosa ho diritto adesso grazie all’entrata in vigore della MiFID2? Cosa posso richiedere e cosa devo aspettarmi?

  1. Quanto costa il mio investimento? Ovvero la lista delle spese!

    Grazie alla MiFID2 il risparmiatore ha ora diritto a conoscere prima di acquistare, e annualmente, tutti i costi che gravano sul suo investimento. Questo verrà espresso sia in percentuale sia in euro. Attenzione: quando  diciamo “tutti i costi” si intendono proprio tutti, quindi anche commissioni di ingresso, di uscita, di intermediazione, di gestione e di performance (ebbene sì, prima era possibile per l’intermediario non essere così chiaro in merito ai costi totali). Inoltre, qualora i costi venissero comunicati in forma aggregata (potrebbe essere questo un modo per continuare ad essere poco chiari) il risparmiatore ha diritto ad avere il dettaglio, che non gli può essere in alcun modo negato. 
  1. L’investimento che mi proponi è adatto a me?

    Grazie alla Mifid2 l’ intermediario dovrà dimostrare concretamente, cioè spiegare il perché una proposta di investimento è maggiormente adatta al risparmiatore piuttosto che un’altra. Questo perché la MiFID2 punta a rendere molto difficile la vendita fraudolenta di strumenti finanziari rischiosi a investitori non consapevoli (un esempio noto ai più è quello che riguarda le obbligazioni subordinate).  Questo controllo va sempre portato avanti nella relazione. 
  1. L’ intermediario che mi propone l’investimento è indipendente o non indipendente?

    Nel caso in cui sia indipendente, il consulente, riceve una commissione a parte per la consulenza che propone solo dal proprio cliente e non da società terze. Questo dovrebbe garantire che la scelta di quale strumento inserire in portafoglio avvenga nell’esclusivo interesse del risparmiatore.  Nel secondo caso il consulente non indipendente, potrà ricevere le cosiddette retrocessioni dalle case con cui ha accordi (che grazie alla MiFID2, da quest’anno andranno comunque messe ben in evidenza e specificate nel dettaglio). Il rischio, in questo caso, è che il consulente non indipendente possa avere un interesse personale nell’inserire, ad esempio, un fondo piuttosto che un altro.

 

Una questione di responsabilità

La MiFID2 è realtà e queste, più una serie di altre direttive, stanno prendendo vita con lo scopo unico di garantire maggiori tutele al risparmiatore. Gli operatori non ancora conformi si dovranno adeguare e tutti ci auguriamo che lo facciano al più presto in modo da non perpetuare l’opacità che da sempre caratterizza questo settore.

Altrettanto però, dovranno fare i risparmiatori, informandosi.

Informarsi, chiedere, prestare attenzione a quanto verrà loro sottoposto e sviluppare un occhio più critico (che può voler semplicemente dire che ci si riserva il diritto di verificare o farsi spiegare meglio) e non lasciare al caso il futuro dei propri risparmi, grandi o piccoli che siano.

 

E noi di Euclidea, come ci posizioniamo?

Euclidea ha scelto sin dall’inizio di fare della trasparenza il proprio cavallo di battaglia. Proprio in quest’ottica tutte le voci di costo sono sempre specificate e disponibili alla consultazione. Inoltre, per garantire al cliente una qualità di investimento elevata, ogni strumento inserito in portafoglio è in linea con il profilo di rischio del risparmiatore che, di conseguenza, non teme l’inserimento di strumenti non adatti a lui. Euclidea nasce inoltre con un’importante caratteristica: è indipendente. Non abbiamo quindi alcun accordo con società terze, questo a garanzia del fatto che qualsiasi investimento  viene proposto nell’esclusivo interesse dell’investitore.

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