Ognuno di noi vuole investire bene: occuparsi dei propri soldi, gestirli o farli gestire al meglio, raggiungere i propri obiettivi finanziari. Ma come riuscirci?
Un buon investitore non è chi ha competenze tecniche, ma piuttosto chi fa propri alcuni principi di base.
Ecco quindi le 5 regole per investire bene ed essere "smart", per te e per i tuoi soldi.
Hai già iniziato? Ottimo. Altrimenti inizia adesso.
Non importa come vadano i mercati o in che fase sia l’economia: tutto ciò che è importante è iniziare ad investire il prima possibile.
Il motivo? L’interesse composto.
L’interesse composto è come un palla di neve che rotola su un pendio: anche se è piccola quando inizia a scendere, lungo il suo percorso diventa sempre più grande.
La palla di neve rappresenta il tuo patrimonio, mentre il suo percorso è il tempo durante il quale lo mantieni investito: se il percorso è più lungo, al suo termine la palla di neve è diventata più grande.
Nel grafico vediamo l'esempio di due persone che iniziano ad investire a 10 anni di distanza: chi ha iniziato prima ha un patrimonio finale decisamente più grande (di 185.000 dollari), anche se non ha più fatto versamenti dopo che la seconda persona ha iniziato ad investire.
Fonte: Grow, Accorns, Federal Reserve Bank of ST.Louis
Forse questa regola nasce nel 1973 quando Burton Malkiel, economista dell'università di Princeton e investitore, affermò che una scimmia che seleziona a caso azioni e obbligazioni lanciando freccette può farti ottenere lo stesso rendimento del mercato o di un gestore professionista.
C’è chi ha fatto davvero questo esperimento una decina di anni fa e ha dimostrato che l’affermazione di Malkel non è stato solo una battuta, ma può corrispondere al vero: un gruppo di scimmie ha infatti battuto alcuni gestori di professione.
Non solo: ancora più recentemente il quotidiano “The Guardian” ha sostituito le scimmie con un gattino, Orlando, e ha confermato gli stessi risultati.
Questi esempi estremi ci insegnano due cose.
La prima: inutile pagare i gestori per copiare l’andamento del mercato (cosa che in realtà fanno spesso anche quando la negano). Se non hai una scimmia o un gatto in grado di selezionare un portafoglio(!), meglio usare gli ETF, cioè un fondo con costi bassissimi che replica l'andamento di un indice di mercato.
La seconda è che scimmie e gatti hanno avuto una performance più alta del mercato per un motivo: sono più smart! Ma sono più smart grazie al fatto che i portafogli casuali che hanno "scelto" erano ricchi di aziende di piccola e media capitalizzazione-
Queste aziende nel medio-lungo termine hanno un rendimento spesso più elevato delle “blue chips”, le aziende di grande capitalizzazione che invece costituiscono la maggior parte degli indici azionari e obbligazionari.
Per questo in Euclidea non ci fermiamo ad utilizzare gli ETF, che siano costituiti o no da blue chips: uniamo ETF e fondi comuni di qualità gestiti attivamente per cogliere sempre le migliori opportunità di investimento e bilanciare allo stesso modo i rischi. Se non lo hai già fatto, scopri subito il tuo portafoglio ideale con tre veloci domande.
Siamo abituati a pagare di più per avere prodotti e servizi migliori: dall’automobile alle vacanze, dai vestiti alle attrezzature.
Per quanto riguarda gli investimenti è vero il contrario: è dimostrato che i prodotti e i servizi di investimento migliori sono quelli che hanno un costo più basso.
Ma non solo.
Ricordi la palla di neve/patrimonio di cui qui sopra? Pagare costi più alti significa diminuirne la grandezza e ottenere un rendimento (molto) più basso con il passare del tempo.
Pagare il 2% all’anno di costi e oneri in più, pagando un consulente finanziario caro o investendo in prodotti o gestioni patrimoniali costose, nel tempo si trasforma in migliaia o decine di migliaia di euro di costi in più.
E’ esattamente come l’interesse composto, ma in questo caso la palla di neve è costituita dai costi che paghi e pagherai, quindi i soldi che non faranno parte del tuo patrimonio.
Se pensi che una differenza di costo dell'1% non sia molto, dai un'occhiata al seguente grafico.
Fonte: Accessible investor
Un investimento iniziale di 10.000 euro ti da un patrimonio finale di circa 76.000 euro in trenta anni, se hai costi pari all'1% (e un rendimento dell'8%).
Ma se il tuo investimento costasse un solo punto percentuale in più, il tuo capitale si ridurrebbe a 57.000 euro, mentre le commissioni che hai pagato passerebbero da 25 a 46.000 euro!
Qualsiasi investimento ha dei costi associati. Alcuni sono evidenti, tanti altri molto meno.
Hai già controllato che i tuoi investimenti non ne nascondano di eccessivi? Farlo è semplice, basta un rapido check-up per controllare prezzo e qualità del tuo intero portafoglio: fallo subito!
Tutti vorremmo un investimento che faccia sempre e solo guadagnare, ma sappiamo bene che non è realistico.
Le oscillazioni dei mercati, e quindi del nostro piccolo o grande patrimonio investito, sono la normalità. Così come sono normali gli investimenti che non si rivelano, poi, “buoni investimenti”.
Come affrontarli e riuscire a ridurre le conseguenze (leggi “perdita permanente”) sui nostri soldi?
Se vuoi investire bene allora devi diversificare: suddividere il tuo portafoglio di investimenti ti protegge meglio dagli alti e bassi dei mercati, fa ottenere un rapporto tra rendimento e rischio più bilanciato e ti fa evitare di essere esposto a singoli eventi specifici (come ad esempio quando si investe tutto in un’unica azienda, o in un unico settore o Paese).
Il grafico seguente è un esempio immediato che fa capire a colpo d'occhio l'importanza della diversificazione: quanto rischio in più e quanto rendimento in meno avresti ottenuto con un portafoglio concentrato in un unico settore?! Troppi comunque.
Fonte: novelinvestor.com
L’ultima regola di chi investe bene è essere così smart da non farsi influenzare dall’emotività nelle proprie decisioni.
E’ facile essere euforici con i mercati che salgono ed è altrettanto facile farsi prendere dalla paura quando il mercato corregge e il patrimonio è più basso di un mese fa.
La storia e l’esperienza (e un’infinita quantità di ricerche scientifiche) dimostrano che cercare di anticipare i movimenti dei mercati finanziari (il market timing) ci porta a decisioni di acquisto e vendita ancora più dannose per i nostri investimenti.
Il "canto delle sirene" è sempre forte, ma ci porta a seguire la direzione sbagliata: il quotidiano commento ai mercati, le notizie al telegiornale o i titoli dei giornali, l’opinione degli “esperti”... sono tutti fattori che ti distraggono e rischiano di farti decidere di investire di più o riscattare i tuoi soldi nel momento sbagliato, deviandoti dal percorso per raggiungere i tuoi personali obiettivi di investimento.
Pensa a chi si è fatto intimorire e ha disinvestito completamente a febbraio/marzo del 2020: non ha più recuperato quelle perdite che solo qualche mese dopo erano già diventati guadagni.
Così come è successo anche per la crisi finanziaria nel 2008, in cui chi si è fatto prendere dal panico ha mancato straordinari rendimenti nei successivi 10 anni; o, ancora, successivamente all’11 settembre 2001.
Ma anche, specularmente, come per la frenesia di acquistare qualsiasi cosa durante la bolla della tecnologia nel 1999/2000 o delle economie emergenti pochi anni prima.
Ciò che separa un bravo investitore da uno pessimo è la disciplina che ha nel tenersi allineato ai propri obiettivi e non farsi distrarre dal rumore di fondo provocato dai media o dai guru della finanza: meglio tapparsi le orecchie come i marinai di Ulisse!
Non possiamo conoscere gli investimenti che andranno meglio, o quali aziende o settori performeranno più di altri.
Non possiamo sapere quando ci sarà la prossima recessione o il prossimo bull market.
Ma sappiamo che gli investitori che avranno successo saranno le persone smart che ricorderanno e applicheranno queste semplici regole di base.
E per essere tra loro controlla che il partner dei tuoi investimenti le applichi come te e inizia subito a scegliere il portafoglio giusto.