Il caso delle “Meme Stocks”: 3 insegnamenti per l’investitore
Venute alla ribalta durante la pandemia, quando eravamo sempre “connessi” per comunicare con il mondo esterno, cosa sono le “Meme Stocks”?
Dal greco μίμημα (mimema), “Meme” significa imitazione, un’idea o un’azione divulgata tramite i social media (Twitter, TouTube ecc.) e fatta propria dai fruitori. In ambito finanziario rappresenta un’idea di investimento diffusa tramite i canali digitali e rapidamente imitata da altri investitori: retail, ovviamente.
E qui sta il punto: il prezzo del titolo sale non perché supportato da buoni fondamentali o previsioni di un’importante crescita del business, ma per gli elevati flussi di acquisto da parte di una massa di piccoli investitori che investono solo per imitazione e che, soprattutto se si tratta di titoli con scarsa liquidità, possono determinarne crescite stellari.
Il grafico riporta il numero di “citazioni” giornaliere da parte di WallStreetBets (WSB), il più noto social network in cui i partecipanti danno suggerimenti e discutono di trading, di alcuni titoli azionari, Meme Stocks appunto, che sono “esplosi” proprio come conseguenza di questo fenomeno.
Dati Reddit, elaborazione Euclidea
È il caso, ad esempio, di Gamestop (+1.500% al picco di gennaio 2021) una società che vende video games, oppure di AMC Entertainment (+520% al picco di giugno 2021), la più grande catena americana di distribuzione cinematografica e teatrale, o di BlackBerry (+190% al picco di gennaio 2021), società canadese produttrice di dispositivi wireless.
Performance stellari, appunto, ma segnate da una fortissima volatilità (e quindi elevato rischio).
Il gioco è stato bello finché è durato.
Sì, perché, quando quegli incauti investitori, che si erano improvvisati trader, hanno ricominciato ad uscire di casa e ad occuparsi e preoccuparsi del proprio lavoro, gli acquisti delle Meme Stocks sono scemati e i prezzi hanno iniziato a cedere.
La fase di risk off (riduzione dell’esposizione al rischio) intervenuta poi dall’inizio di quest’anno, ha dato il colpo finale. Gli stessi titoli hanno perso dai massimi mediamente oltre il 60%, creando il panico proprio tra quei risparmiatori inesperti, che magari avevano approcciato per la prima volta il mondo degli investimenti.
Come si evince dalla figura seguente infatti, l’andamento del prezzo dei tre titoli citati come esempio (grafico lineare) segue perfettamente l’incidenza delle citazioni degli stessi (grafico a istogrammi) su WSB.
Dati Reddit e Datastream, elaborazione Euclidea
Quali insegnamenti traiamo da questa vicenda?
- le crescite esponenziali dei titoli azionari hanno durata breve: non si deve mai comprare sul passaparola, né quello tradizionale, né quello evoluto (online);
- i movimenti dei prezzi di breve termine sono guidati per lo più dall’entità della domanda e dell’offerta, quindi sono imprevedibili;
- spesso la crescita repentina e improvvisa del prezzo di mercato di un titolo non avviene sulla base di motivi fondamentali (cioè basati sul valore finanziario dell’azienda, presente e prospettico) e quindi non è durevole nel tempo.
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