Per rischio finanziario si intende il rischio per un investitore di avere nel breve periodo una oscillazione del valore del capitale investito, legata all’andamento degli strumenti finanziari presenti in portafoglio.
Ad esempio, se si investono 10000€, con un obiettivo di crescita del capitale del 5%, c’è il rischio che questo investimento possa in realtà avere un risultato inferiore o, addirittura, negativo.
Questo può accadere per svariate ragioni, ciascuna delle quali fa riferimento ad una tipologia di rischio diversa. Infatti, nonostante il termine utilizzato sia sempre il medesimo, ovvero ‘rischio finanziario’ , in realtà ci si riferisce a diversi tipi dello stesso. Tra questi, i più comuni sono:
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Concentrandosi sulla forma di rischio più importante e frequente nel settore finanziario, il rischio di mercato, non possiamo non menzionare la volatilità. La volatilità misura l’oscillazione dei prezzi nel tempo.
Ad esempio, un titolo con alta volatilità, quindi soggetto a elevato rischio di mercato, può essere un titolo del settore tecnologico quotato al Nasdaq, o un titolo dei mercati emergenti. Al contrario, un esempio di strumento con volatilità molto bassa è il titolo di Stato con scadenza a breve termine.
Al crescere della volatilità cresce la probabilità che i movimenti di prezzo siano molto ampi, sia in aumento che in diminuzione.
Non è detto però che una volatilità più alta significhi necessariamente un portafoglio peggiore di uno con volatilità più bassa.
Tutto dipende in primo luogo dalla propria propensione al rischio finanziario: la propensione, di fatto, a subire variazioni significative del capitale investito (la sopracitata volatilità).
La propensione al rischio finanziario riferisce in primo luogo alla possibilità materiale di restare investiti il tempo necessario affinché l’investimento (se ben progettato e gestito) dia i rendimenti attesi.
Se ad esempio, dobbiamo fare delle spese importanti programmate, oppure se i nostri flussi di reddito non sono sufficientemente stabili per coprire le spese ordinarie, non abbiamo sufficiente capacità di rischio finanziario.
La propensione al rischio indica inoltre il grado di tolleranza psicologica alle oscillazioni di mercato. Se siamo il tipo di investitore che, continuando a vedere il valore attuale degli investimenti scendere, si fa prendere dal panico e vende, allora non abbiamo sufficiente tolleranza al rischio per fare un investimento con un’alta volatilità.
Comprendere quale sia le propria propensione al rischio non è sempre immediato, per questo in Euclidea proponiamo un questionario di profilazione, che precede la creazione del portafoglio di investimento ideale, attraverso il quale al cliente, sulla base delle risposte date, viene attribuito il massimo livello di rischio che sarà in grado di sopportare.