Perché abbiamo creato una sezione di educazione finanziaria? Lo abbiamo fatto perché crediamo fermamente che puntare sulla cultura e sulla consapevolezza delle scelte in materia di investimenti sia un passo obbligato, non solo per noi, ma per tutto il Paese.
Saper gestire i propri risparmi o sapere cosa valutare, richiedere e verificare a chi se ne occupa per nostro conto, è importante per ciascuno di noi, che si possiedano 10.000 o 10 milioni di euro. La gestione del proprio denaro dovrebbe essere il più possibile libera da ansie o grandi delusioni e diventare un’abitudine consolidata, una delle nostre sfere di attenzione quotidiana.
Quando abbiamo lanciato Euclidea sapevamo che sul nostro sito, la sezione Magazine, sarebbe stata uno spazio fondamentale per veicolare sia il perché abbiamo fondato Euclidea, i suoi valori, i suoi principi, ma nello stesso tempo per informare i risparmiatori e dare spiegazioni su molti aspetti del mondo degli investimenti che spesso non vengono considerati proprio perché non se ne conosce l’esistenza.
La conferma della necessità di dover contribuire ad ampliare lo scenario di competenze è arrivato niente meno che dalla Consob. Nel rapporto annuale sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, la Consob riportava infatti che il 45% degli investitori non sa in che modo venga remunerato il proprio consulente e, il 37%, crede che il servizio sia gratuito.
Come mai questa disinformazione? Tradizionalmente il tema dei costi, nel settore degli investimenti, è stato sempre affrontato di sfuggita, con poca chiarezza e a suon di slogan: “Rendimenti fino al 2% a costo zero” e così via (si potrebbe dedicare un’intera pagina alla “parafrasi” di questa frase appena citata). Comunicazioni poco trasparenti e caratterizzate da troppi non detti, concetti sottintesi e informazioni non date.
La conseguenza di questa poco e mal gestita informazione la vivono soprattutto i risparmiatori anche se, il più delle volte, senza rendersene conto. Accade infatti che vengano gravati di costi spropositati e di commissioni superflue che vanno, automaticamente, a diminuire i rendimenti attesi. Ecco, se ognuno di noi sapesse veramente quanto sta pagando e per cosa sta pagando, molti conti verrebbero probabilmente chiusi all’istante.
Uno spazio, la sezione di Educazione Finanziaria, dedicato a spiegare tutto o quasi su come investire, sui costi, sulle commissioni nascoste, sui prodotti da usare. Nonostante abbiamo avuto la conferma, nei primi mesi di attività, che molti clienti che si sono avvicinati a noi fossero investitori esperti, oggi sta nascendo la necessità di parlare un linguaggio più semplice. L’obiettivo è sempre il medesimo: creare consapevolezza e invitare, ognuno di noi, a prendersi fino in fondo la responsabilità della cura dei propri risparmi.
D’altronde, prendendo in prestito le parole a Benjamin Franklin, “Investire in conoscenza paga gli interessi migliori”.