Spesso c’è la credenza che si debbano investire i soldi solo quando si tratta di somme elevate e che, nel caso contrario, l’investimento sia inutile.
Cominciare invece a pensare di investire i propri risparmi anche quando si tratta di somme che, idealmente, avremmo abbandonato sul nostro conto corrente, è il primo passo per occuparsene e rivolgere lo sguardo oltre i propri obiettivi incominciando a prendere confidenza con il servizio di gestione.
10.000 euro sono una cifra particolare perché, per alcuni, potrebbe risultare troppo bassa per aprire una vera e propria gestione del capitale, ma non è neanche così irrisoria da spingerci a sottovalutare la somma e considerare il rischio di perderla. Per questo è importante trattare l’investimento dei 10.000 euro con la stessa attenzione con cui ne considereremmo uno da 100.000 o più.
Come per ogni azione che si intraprenda, avere chiarezza su quale sia il proprio obiettivo, o quali siano i propri obiettivi (perché possiamo pensare anche di percorrere più strade contemporaneamente), è essenziale. Che i 10.000 euro che stiamo investendo siano gli unici nostri risparmi o che invece rappresentino solo una parte di questi, fa un’enorme differenza. Nel secondo caso potremmo infatti optare per una crescita del patrimonio assumendoci dei rischi medio/alti mentre, nel primo caso, l’ideale sarebbe garantire una protezione dello stesso rimanendo ad un livello di rischio medio/basso.
Prima di destinare una somma ad un determinato portafoglio[1] vi verrà richiesto, dal professionista cui scegliete di affidarvi, di compilare il questionario MiFID, un insieme di domande finalizzate ad avere una profilazione quanto più accurata dell’investitore e degli obiettivi di rendimento. Al termine della compilazione, sulla base dei risultati, a ogni risparmiatore viene assegnato un livello di rischio corrispondente a un determinato portafoglio. L’unica cosa da fare, quindi, è rispondere quanto più onestamente alle domande che verranno poste in modo da assicurarsi una scelta di investimento coerente con le proprie possibilità e intenzioni.
Cosa significa diversificare? E perché è importante farlo? La diversificazione può essere tradotta anche con il celebre detto Non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Qualora ci dovessimo accorgere di avere fatto un investimento sbagliato, infatti, non avere tutte le uova nello stesso paniere ci tutela evitando di farci perdere tutta la somma, ma eventualmente solo una parte.
Soprattutto nel caso in cui i 10.000 euro rappresentino una gran parte, se non tutta, dei nostri risparmi e se non siamo professionisti degli investimenti, da evitare le operazioni di trading online. Il fai da te è una pratica che può riservare sorprese sgradevoli. Investire capitali è infatti un lavoro da professionisti con esperienza maturata e studi specialistici alle spalle. Per operare in autonomia sui mercati è necessario essere sempre molto aggiornati e attenti a tutte le dinamiche che lo regolano; una piccola svista potrebbe significare molto in termini di perdita. Altra cosa da evitare: affidarsi ciecamente. Va sempre richiesta la massima trasparenza a chi si occuperà dei nostri risparmi. Quali i costi da sostenere? Quali le commissioni aggiunte? Portare attenzione verso i costi è essenziale perché a maggiori spese corrispondono, di conseguenza, minori rendimenti.
Investire 10.000 euro è un ottimo punto di partenza per prendere confidenza la gestione dei propri risparmi e, contrariamente al pensare comune, non è una somma da sottovalutare ma di cui, anzi, prendersi cura.
[1] Il portafoglio rappresenta l’insieme di diverse attività detenute da un investitore.