Euclidea Magazine

Mind the (gender) gap! Donne e investimenti, ecco costa sta cambiando

Scritto da Euclidea | 28-mar-2018 13.31.12

Non è più solo un augurio, adesso qualcosa sta davvero cambiando. Nonostante le differenze di genere siano una realtà innegabile in molti contesti, per quanto riguarda il settore del wealth management, il gap si sta lentamente riducendo.

Mind the (gender) gap!

Secondo uno studio condotto da Boston Consulting Group, tra il 2010 e il 2015 il patrimonio detenuto dalle sole donne è passato da 34 a 51 miliardi di dollari. Le ragioni di questa crescita sono diverse : le donne oggi vengono pagate di più rispetto al passato e la loro presenza nel mercato del lavoro è passato dal 34% nel 1950 al 57% nel 2016. Vanno inoltre considerate le eredità che ricevono dai mariti, che tendenzialmente hanno una prospettiva di vita più corta, o dai genitori, che oggi più che in passato riservano un più eguale trattamento ai propri figli indipendentemente dal fatto che siano maschi o femmine.

 

Donne e patrimoni in crescita: l’impatto nell’industria del wealth management

Questo cambiamento porta con sé nuove percezioni nell’industria del wealth management. Per quanto riguarda l’avversione al rischio, ad esempio, le donne risultano essere più prudenti rispetto agli uomini e tendono inoltre a definire i propri obiettivi di investimento in maniera maggiormente specifica, dandosi quindi dei target precisi come acquistare una casa o riuscire ad andare in pensione prima rispetto alle previsioni.

E i consulenti? Le donne sembrano accettare più di buon grado la consulenza da parte di un professionista, rispetto agli uomini. Anche se ad oggi si ritengono insoddisfatte di chi si trovano al proprio fianco. Infatti addirittura il 62% di loro cambierebbe volentieri consulente, mentre gli uomini non soddisfatti del proprio risultano essere una percentuale più ridotta, solo il 44%. Le donne millennials sembrano essere anche più estreme tanto che, pensando al patrimonio in eredità, si dicono pronte e decise a sospendere l’attuale consulenza[1].

 

 

Se il wealth manager è donna. L’importanza della relazione

La relazione è importante e per questo molte società di investimenti stanno cercando di assumere più wealth manager donne. Questa scelta nasce dalla volontà di facilitare una comunicazione, quella con il wealth manager, che in alcuni casi è vissuta con difficoltà. “It’s critical for our business that we recognize the trend of rising women’s wealth and respond appropriately[2]. E questa risposta deve passare attraverso una migliore comunicazione con le donne e tra le donne. Rispondere adeguatamente significa inoltre riconoscere i desideri di investimento e le propensioni femminili. Le donne, in particolare le rappresentanti delle giovani generazioni, sono più propense a farsi guidare da professionisti a patto che questi possano orientare i loro investimenti in un modo che sia coerente soprattutto con i propri valori. L’84% delle donne dichiara infatti il proprio interesse verso i cosiddetti investimenti sostenibili, quegli investimenti che hanno quindi anche un impatto sul sociale e non solo un semplice ritorno in termini economici.  

 

Investimenti in genere

Un altro trend in crescita è quello che vede detentori di patrimoni preferire investimenti in prodotti che tutelano la parità di genere. Un esempio è SHE-ETF di State Street, che non investe in aziende che hanno una percentuale troppo bassa di donne in posizioni senior; o fondi che investono invece in progetti finalizzati ad aiutare le donne di popolazioni in via di sviluppo.

 

 

[1] Secondo uno studio di Ecolution Solution del 2016

[2] Natasha Pope, Glodman Sachs 

 

Questo contenuto è tratto e rielaborato dall’articolo “Investment by women, and in them, is growing” de L'Economist. Qui è possibile leggere tutto il contributo.