Quando si acquista un fondo, si ha la possibilità di farlo in diverse versioni, le cosiddette share class o classi di azioni.
Le classi di azioni si differenziano per varie caratteristiche:
Per ciascun fondo di investimento, il portafoglio sottostante alle diverse classi di azioni è sempre lo stesso: quindi anche la qualità della gestione è la medesima.
Si tratta, sostanzialmente, dello stesso identico fondo.
La divisione più importante tra le share class è quella tra istituzionali o retail:
Potrebbe sembrare una distinzione di poco conto, ma investire in un fondo istituzionale, piuttosto che retail, fa la differenza.
Esaminiamo, per esempio, il caso di un fondo piuttosto diffuso, il Pictet Emerging Markets Hard Currency, coperto dal rischio di cambio in euro. Si tratta di un fondo con ottime performance, 4 stelle Morningstar e oltre 7 miliardi di euro di patrimonio.
Nel grafico sono rappresentate le performance della classe istituzionale (“I”) e di quella retail (“R”) a 1,3 e 5 anni.
Questo significa che, se fossero stati investiti 100.000€ cinque anni fa nella classe istituzionale, “I”, il capitale finale sarebbe stato pari a 123.900€.
Al contrario, se fossero stati investiti 100.000€ nella classe retail, “R”, il capitale finale sarebbe stato pari a 117.570€.
La differenza di 6.340€ è completamente attribuibile alla differenza di commissione delle diverse classi di azioni. Una disparità da non trascurare.
La differenza di costo tra la classe retail e la classe istituzionale, nasce proprio nella presenza, o meno, della figura dell’intermediario.
Il consulente finanziario, che si colloca tra l’investitore e il gestore, percepisce per il suo servizio una remunerazione che si traduce in un costo che il risparmiatore deve pagare, andando così a diminuire il proprio rendimento.
Nel caso di una gestione patrimoniale senza intermediari che usa fondi istituzionali e non quelli retail, questo costo scompare e l’investimento, in fondi di pari qualità, ha costi minori.
Non per tutti è possibile investire in classi istituzionali.
Questo succede perché le classi istituzionali sono accessibili solo ad investitori, appunto, istituzionali (fondi pensione, assicurazioni, SIM, SGR, etc.).
Ma non solo: il taglio minimo di investimento è di norma 1 milione di euro.
Le classi retail sono invece dedicate ai singoli investitori e richiedono un investimento minimo ridotto.
La differenza, facendo una similitudine semplificata, è come avere la possibilità di acquistare “all’ingrosso” (classe istituzionale) o “al dettaglio”(classe retail).
In qualsiasi investimento (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) i rendimenti futuri sono incerti. Invece i costi si conoscono da subito e contenerli è l'unico modo certo per aumentare proprio gli stessi rendimenti.
Per questo Euclidea ha scelto di utilizzare esclusivamente classi istituzionali per le gestioni patrimoniali dei propri clienti.
Ma non solo: Euclidea non riceve alcuna utilità o retrocessione da alcun fondo.
È in questo modo che garantisce al risparmiatore la ricerca costante della migliore performance per i suoi risparmi ed evita i conflitti di interesse tipici dell'industria finanziaria.
A differenza di moltissimi nostri competitor, lavoriamo sempre per dare agli investitori il miglior servizio di gestione possibile nel loro interesse: siamo convinti che un risparmiatore attento e consapevole non voglia nulla di meno. Se lo credi anche tu, vieni a trovarci!