Diversificare significa investire in più strumenti finanziari che, a loro volta, sono differenziati per settori e Paesi diversi. L’obiettivo, di un processo di diversificazione è quello di ridurre il rischio di un portafoglio.
Immaginate che venga approvata una legge che vieti la circolazione dei veicoli a benzina nelle città.
Se voi aveste investito soltanto in azioni di compagnie che producono mezzi a benzina il valore del vostro investimento crollerebbe.
Al contrario se voi aveste investito anche in compagnie che producono mezzi elettrici, il valore del vostro investimento rimarrebbe grosso modo invariato (la perdita delle prime sarebbe compensata dal guadagno delle seconde).
L’esempio appena descritto è una semplificazione della realtà, ma mette in luce il motivo per cui è necessario diversificare.
Ogni strumento finanziario possiede un rischio specifico che può essere ridotto o eliminato mediante un oculato processo di diversificazione.
Qualcuno potrebbe osservare che ogni anno nel mercato sono presenti particolari strumenti finanziari, o particolari segmenti, che generano rendimenti migliori rispetto a quelli di un portafoglio diversificato e potrebbe domandarsi perché non scommettere soltanto su questi strumenti.
Il motivo è che, in realtà, è impossibile prevedere quali strumenti saranno i migliori. Come scrisse Sir John Templeton: “Gli unici investitori che non dovrebbero diversificare sono quelli che hanno sempre ragione”.
Possedere 50 o 100 azioni è meglio che possederne soltanto una; questo è possibile, per i piccoli risparmiatori, grazie all’inserimento di fondi e ETF nel portafoglio.
Tuttavia vi è un punto oltre il quale aggiungere nuove azioni al proprio portafoglio non serve più. Diversificare non significa investire in tutti gli strumenti presenti sul mercato ma piuttosto selezionare un numero di strumenti sufficiente per ridurre i principali rischio specifici.
Nell’ambito di un obiettivo di diversificazione l’investitore deve valutare se gli strumenti in cui investe garantiscono sufficiente diversificazione.
Si pensi all’esempio iniziale: un buon investitore professionale non investirà in tutte le compagnie che producono automobili elettriche e a benzina, ma cercherà, per ciascuna categoria, di selezionare soltanto le migliori. La chiave di un buon processo di diversificazione è quindi individuare strumenti i cui rendimenti sono poco correlati tra loro o, ancor meglio, negativamente correlati.Questo significa che, in questo modo, quando una parte del vostro portafoglio diminuisce in valore, vi sono maggiori probabilità che l’altra parte, al contrario, aumenti.
La diversificazione può avvenire a livello di singolo strumento, settore e area geografica. Diversificare a livello di strumenti finanziari significa decidere quanto allocare ad azioni, obbligazioni, credito e investimenti alternativi. Le decisioni operate a questo livello ricoprono un’importanza particolare nell’ambito dell’intero processo poiché influenzano in maniera significativa il rischio complessivo del portafoglio.
In sintesi diversificare permette di scegliere il giusto mix di strumenti finanziari e tenere sotto controllo il rischio di un portafoglio.